Se siamo tutti piuttosto tranquilli nel dire che black è nero, white bianco e red rosso, ecco che in altri casi le cose si fanno più complicate: è qui che nascono alcuni dei falsi amici e delle piccole ambiguità che ci fanno confondere in alcuni casi davanti ai nomi dei colori in inglese. Uno dei casi più comuni è quello del colore azzurro. In inglese semplicemente… non esiste questo colore! Si tratta piuttosto di una semplice sfumatura di blu, light blue per essere precisi. Sarà forse perchè la luce del Mediterraneo ci fa distinguere questo colore così chiaramente da assegnargli un nome di uso comune, come avviene anche per greci, spagnoli e arabi, mentre nel Nord Europa si tratta magari di una differenza meno marcata, ma se un giornalista sportivo inglese per descrivere la nostra nazionale parla di “Azzurri”, bè è anche perché non saprebbe come altro dirlo! Un falso amico inglese-italiano davvero curioso è poi maroon, che non solo è foneticamente quasi identico al nostro marrone, ma ne condivide anche l’origine, dal francese marron, che significa castagna. E in effetti per noi è abbastanza assodato che le castagne sono appunto marroni. Potrebbe quindi sorprenderci scoprire che invece maroon in inglese indica una tonalità di rosso scuro. Chissà, forse è così che in Inghilterra si vedono le castagne! Ma il caso più classico di un falso amico è probabilmente quello che gli inglesi chiamano purple e che spesso, spessissimo viene tradotto erroneamente con porpora. Il porpora, o rosso porpora, è un colore di antichissima origine. I Fenici furono i primi a farne uso estraendo il pigmento da alcuni molluschi. Divenne così noto come porpora di Tiro, dal nome dell’antica città fenicia. Il porpora era un colore preziosissimo, estremamente apprezzato nella Roma imperiale. La tecnica con cui questa tinta veniva creata andò però del tutto persa con il Medioevo e solo nell’800 fu possibile rimetterla in pratica. Complice forse questa “perdita della memoria”, quando i re d’Inghilterra scelsero il colore royal purple come simbolo del loro potere, non usarono in realtà il porpora dei Romani, ma una tinta ben diversa, che non corrisponde ad altro che al nostro viola! Allo stesso modo il termine inglese violet, tradotto spesso erroneamente in viola, è in realtà il violetto, ovvero il colore dello spettro con la più alta frequenza che l’occhio umano è in grado di vedere.
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